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In giro per il mondo con il Mago dell’Armadio
Un gioco “geografico” alla scoperta di mete vicine e lontane per iniziare l’anno scolastico in modo diverso.
Un amico fantastico e grande viaggiatore
L’inizio di ogni anno scolastico è sempre un momento delicato perché segna il passaggio dal lungo periodo di vacanze all’impegno scolastico che ogni giorno, gradualmente, diventa più pressante. Programmare le attività di avvio non è così facile : per quanto mi riguarda, tendo solitamente a predisporre una serie di lavori a difficoltà crescente privilegiando, per cominciare, momenti di conversazione, giochi di gruppo e attività cooperative.
Lo scorso anno – in seconda classe – ho pensato di realizzare un “ gioco geografico ” che richiamasse anche le conoscenze linguistiche dei bambini, comprese quelle relative ai loro paesi d’origine. Dato che predisporre un gioco su questo argomento non era in definitiva una cosa troppo semplice, ho pensato di chiedere aiuto al “Mago dell’Armadio”, l’amico degli alunni della mia classe. Il Mago, personaggio fantasioso, fa parte ormai da anni del Progetto didattico sperimentale “Insieme per un futuro più equo”. È stato creato appositamente come elemento “magico” che potesse coadiuvare tutte quelle attività educative a rischio di essere classificate “noiose”. Immaginario e invisibile, vive in un armadio dell’aula, comunica tramite bigliettini o letterine e porta spesso “ buone nuove ” insieme a piccoli regali . Durante l’anno scolastico accade abbastanza spesso che il nostro amico Mago “sparisca” repentinamente per fare dei viaggi da dove invia saluti e raccomandazioni.
Dall’idea alla pratica
Prendendo spunto da questa pratica ormai usuale, mi sono organizzata in modo che la scorsa estate – durante le vacanze – “spedisse” alla classe una serie di cartoline per documentare tutti i suoi spostamenti in giro per il mondo . Già a partire da giugno, alla mia rete di conoscenze – insegnanti, amici, parenti – ho chiesto di inviare all’indirizzo della scuola un ricordo di viaggio. Le cartoline con la firma del Mago dell’Armadio sono arrivate per tutta l’estate da svariate località italiane, europee e anche da oltreoceano. Scritte, su mia indicazione, rigorosamente in stampatello maiuscolo, il carattere normalmente utilizzato dal nostro amico virtuale, in italiano e non solo… E spedite regolarmente con tanto di francobollo e timbro postale, tranne alcune di paesi particolarmente lontani o non visitati che essendo a mio parere utili per la buona riuscita dell’attività ho aggiunto – compilate da me – a quelle realmente viaggiate.
Cooperare fin dal primo giorno di scuola
Il primo giorno di scuola, dopo lo scambio dei saluti nell’angolo morbido, come spesso accade durante l’anno i bambini hanno ricevuto una busta del Mago “giramondo” con dentro una lettera e tante cartoline: insomma, tutta la sua corrispondenza estiva. La lettera di accompagnamento spiegava: “Cari bambini e care bambine, quest’estate ho molto girovagato e nella busta troverete tutte le cartoline che vi ho mandato, mentre dalla Tanzania vi ho portato uno strumento musicale… ”.
Il Mago forniva anche una serie di indicazioni per fare un gioco tutti insieme . Il giorno successivo, secondo le tecniche del cooperative learning ho preparato prima una serie di materiali che potessero aiutare i bambini a ricostruire l’itinerario di viaggio, quindi li ho divisi in quattro squadre a cui ho distribuito a ciascuna – in apparenza casualmente – sette/otto cartoline delle trenta ricevute. In realtà le avevo già divise facendo attenzione che in ogni gruppo ci fosse almeno un bambino competente nelle diverse lingue straniere in cui erano scritte (per lo più spagnolo o inglese) o che provenisse da quei luoghi.
A questo punto i bambini si sono organizzati eleggendo un “capo” con funzioni di portavoce verso gli altri gruppi, ad ognuno dei quali ho dato una serie di buste con dei materiali . Distribuite per sorteggio, queste contenevano dei cartoncini con alcuni aiuti: una domanda all’insegnante, una domanda ai quattro portavoce, una ricerca con l’uso della Lim e di internet. A disposizione c’erano inoltre alcuni atlanti, cartine geografiche dell’Italia, dell’Europa, dell’Africa, delle Americhe e una serie di carte mute.
Ma in cosa consisteva il gioco? Le indicazioni erano fornite dal Mago: ogni gruppo doveva decifrare le cartoline, individuarne la provenienza leggendo il luogo da cui erano state spedite o tramite il francobollo e, dopo aver scelto la cartina più adatta, segnare con un pennarello i punti geografici da cui erano partite e tracciare quindi l’itinerario seguito per giungere fino a noi.
Il lavoro di decifrazione ha molto impegnato i bambini e non è stato semplice, nonostante il ricorso ai vari aiuti e ai compagni provenienti dalle diverse aree geografiche. Per le cartoline scritte in lingua diversa dall’italiano sono stati fondamentali i bambini competenti in una determinata lingua, grazie ai quali si è potuto condividere anche formule di saluto e informazioni. La decodifica di alcuni luoghi ha richiesto molto tempo ed è stato inevitabile ricorrere a qualche aiuto informatico in più. Quando un gruppo terminava il proprio lavoro poteva aiutare chi era ancora impegnato. Alla fine, con soddisfazione, tutti sono giunti alla méta. A quel punto, insieme si è deciso di costruire due cartelloni – uno con la cartina dell’Italia e uno con il planisfero – in cui abbiamo r accolto le immagini e gli itinerari , che abbiamo poi affisso nel corridoio per ricordarci di questo divertente modo di iniziare un nuovo anno scolastico.