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Intercultura e lingua

Intercultura ed educazione ai sentimenti e alla cittadinanza si possono trovare nei libri più diversi. Ma debbono essere buoni libri, avere una forma, uno stile e una storia da raccontare, con tanti temi che siano vita dentro le pagine: vita che le scompiglia, per dirla con Calvino, vita che ci faccia venire voglia di leggere e di conoscere. Di Della Passarelli.

di Redazione GiuntiScuola22 marzo 20169 minuti di lettura
Intercultura e lingua | Giunti Scuola

Metto la tua lingua insieme alla mia

Come alcuni di voi ricorderanno, la prima collana della Sinnos è stata I Mappamondi , libri bilingue nati dall’idea di Vinicio Ongini , allora maestro elementare, che alla fine degli anni ’80, quando abbiamo iniziato a pensare il nostro progetto editoriale, ci venne a raccontare che tanti bambini stranieri, da tanti paesi diversi, sarebbero entrati nelle nostre classi: bisognava accoglierli e contemporaneamente fare in modo che i loro compagni di banco italiani fossero pronti ad aprirsi e a conoscere.
La lingua fu lo strumento principale per mostrare accoglienza : metto la tua lingua insieme alla mia, faccio in modo che il tuo racconto sia scritto nella tua e nella mia lingua, così che tu possa riconoscerti, che possa confrontare la tua lingua con quella che stai imparando, e che chi è nato qui possa conoscere di te non solo la tua cultura, ma anche la tua lingua madre e i suoi segni: essere consapevole che sei individuo che ha radici diverse, anche se esperienze simili, come quella dei giochi d’infanzia, dei nonni, della paura di non farcela, della felicità di una festa, come quella di fiabe che sembrano differenti ma che invece non lo sono poi tanto. O che addirittura sono così uguali, se non fosse per quella moschea diventata chiesa o per quella scarpina diventata zoccoletto di legno .

Sono stati anni importanti e di scoperta, quelli dei primi anni ’90. La scuola italiana, già inclusiva sul fronte della disabilità, era pronta ad includere e accogliere bambine e bambini provenienti da tanti paesi e i Mappamondi, e successivamente Zefiro , furono pioneri di una editoria volta alla conoscenza dell’altro e ai ponti tra culture, insieme a Carthusia, con le sue Storie Sconfinate .
Tanti anni sono passati e il nostro paese è cambiato. Quei bambini sono adulti, e hanno figli che parlano “cinese de Roma” o “senegalese di Torino”. Secondo i dati diffusi dal MIUR, i nuovo arrivi sono sempre meno, mentre le seconde generazioni (che chiedono da tempo attenzione per quanto riguarda la cittadinanza) sono ormai la norma nelle nostre classi e nelle nostre università.

Dal libro bilingue al testo in lingua

La questione della lingua, delle tante lingue madri che abitano le nostre città, è questione importante.
Continuo a pensare che la nostra scuola, intesa come istituzione e non come impegno dei singoli insegnanti che moltissimo hanno realizzato, avrebbe dovuto fare di più perché effettivamente lo scambio di lingue potesse diventare concreto studio e progetto. E sulla Lingua Madre rimando al puntuale e bel post di Graziella Favaro , preziosa compagna di strada del nostro percorso.
Non stava a noi editori e neanche ai singoli insegnanti far sì che la presenza di tante lingue e culture diverse si trasformasse in conoscenze maggiori per tutti i nostri alunni: avrebbero dovuto pensarci le istituzioni, strozzate però da quel sentimento razzista che drammaticamente iniziò ad avere peso già alla metà degli anni ’90, per poi riesplodere oggi rinvigorito dalla Storia che si sta compiendo in questi anni.
Non è solo l’Italia ad avere questi problemi.

In giro per il mondo e in Italia...

Lo scorso novembre, durante l’ Ibby camp a Lampedusa , c’era Eva Devos, presidente di Ibby Belgio, che mi ha raccontato le fatiche per integrare i giovani stranieri , il grande problema delle scuole a grande maggioranza immigrati dove i cittadini autoctoni non volevano iscrivere i propri figli, e poi mi ha raccontato di come hanno affrontato la questione “lingue madri”. Ecco in link ad un progetto a mio parere importante e che potremmo “copiare” www.omundo.be .
In parte ci hanno già pensato Npl e Ibby Italia con la preziosa bibliografia di Mamma Lingua , che raccoglie 127 titoli per la prima infanzia provenienti da paesi stranieri delle 7 lingue più parlate in Lombardia, tra cui una ventina di classici per l’infanzia tradotti in quelle lingue.
Come in Belgio, così in Lombardia il testo bilingue viene superato da testi in lingua . Dove il progetto belga prevede un tempo dedicato in ciascuna a scuola per la lettura – in gruppo – di quei testi, rivolti ai bambini di quelle lingue affinché non perdano la propria lingua madre.

Eugenia l’ingegnosa

Quello che noi editori per ragazzi possiamo fare oggi, per costruire empatia, ragione e sentimenti è pubblicare “buoni” libri, che contengano pensiero ma che lo mostrino sorprendendo, sovvertendo, senza moralismi né buonismi. E su questo percorso prosegue, rinnovato, il progetto editoriale di Sinnos. Perché vogliamo continuare a lasciare segni costruire ponti, come fa L’ingegnosa Eugenia . Eugenia vive in un’isola dalla quale ogni tanto se ne vede un’altra, che compare e poi scompare. I grandi non gli danno più peso ma Eugenia è ostinata e vuole sapere chi c’è nell’altra isola. Eugenia è femmina, ma sa ben manovrare martelli, chiodi, funi e sa organizzare il lavoro di amici , che siano umani o animali. Eugenia alla fine unisce le due isole, fa conoscere due popoli, stupisce i grandi e finalmente avrà accesso all’officina degli attrezzi del papà (e forse lo avra’ anche la mamma, che lo desiderava da sempre). Eugenia vuole fare l’ingegnere, l’ingegnera, da grande e certamente nessuno la ostacolerà più in questo desiderio.
In Eugenia troviamo il senso di una intercultura più ampia , non più legata solo alle differenze tra culture, ma a quelle tra sessi, tra adulti e bambini. Eugenia costruisce ponti, come le architette e ingegnere che hanno fortemente voluto questo libro perché volevano far capire che “l’architettura e l’ingegneria non sono cose da maschi ma solo da persone in gamba”.

Vita e biciclette per scompigliar le pagine

Ma intercultura ed educazione ai sentimenti e alla cittadinanza la possiamo trovare nei libri più diversi, purchè siano buoni libri, purchè abbiano una forma, uno stile e una storia da raccontare, che non parta da un tema ma con tanti temi che siano vita dentro le pagine: vita che le scompiglia, per dirla con Calvino, vita che ci faccia venire voglia di leggere e di conoscere. E allora l’intercultura c’è anche in Officina Millegiri , ultima graphic del nostro catalogo, novità che sarà pronta per Bologna , dove si parla di biciclette e di chi le ama. E grazie ad Eleonora Antonioni – che ci aveva inviato tante biciclette in cerca di una storia - e a Andrea Satta che quelle storie le ha scritte, ecco che si animano persone e sentimenti, paesaggi e atmosfere.
Ci sono amori perduti e ritrovati, ruote di biciclette che suonano malinconia, ci sono gregari che seguono un improbabile e bellissimo viaggio di nozze, ci sono incontri inaspettati e acchiappanuvole, ci sono biciclette che aprono vie di fuga , ci sono eroi che non vincono ma sono eroi lo stesso ed è un emozione incontrarli quando siamo diventati grandi, ci sono lettrici e segretarie che con le biciclette realizzano qualcosa di incredibile.
La bicicletta, recentemente candidata al Nobel per la Pace è intelligente e leggera, risparmia energia, ci offre il tempo, e ci fa innamorare: proprio come i libri.

Che cosa c'è dentro a una bella storia?

Ecco quindi quando ci sono belle storie l’intercultura è già lì dentro. E l’editoria per ragazzi italiana accoglie spesso storie bellissime, che ci danno modo aprirci a relazioni inaspettate: penso a Sempre insieme Amen, di Guus Kuijer , ai libri di Marie Aude Murail, come Cécile e agli ultimi letti: Smart , di Kim Slater e Melody , di Sharon Draper, dove incontriamo e conosciamo ragazzini decisamente diversi dalla norma, che vivono la loro diversità in due contesti differenti, e che ci offrono chiavi di conoscenza imperdibili.
Per questo ci piace fare gli editori e soprattutto leggere!

A Bologna

Sinnos Editrice vi aspetta alla Fiera a Bologna ! Vi segnaliamo alcuni appuntamenti da non perdere, all'interno di un programma che, come ogni anno, è ricchissimo:

  • Il racconto delle migrazioni nella letteratura per ragazzi - lunedì 4 aprile ore 14.45 - Sala Intermezzo, Centro Servizi Blocco D
  • Parliamo di graphic novel , il 4 aprile alle 15.00 al caffè degli autori, insieme a Fabio Stassi, autore de La Leggenda di Zumbi l’immortale e altri autori ed esperti di questo genere.
  • Visibile/Invisibile. Disabilità e libri per ragazzi martedì 5 aprile ore 10.30-13, Sala Overture
  • L'Isola delle Storie Centro studi Ibby Lampedusa , mercoledì 6 aprile, ore 10.30 Caffè degli Autori
  • Presentazione del Centro studi Ibby per la letteratura per l’infanzia a Lampedusa, Mercoledi 6 alle 10.30. al caffè degli Autori.
  • Mamma Lingua , a cura di Npl Lombardia e Ibby Italia, Mercoledì 6 aprile ore 11.00 Sala Overture

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