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Una straordinaria invenzione
Quante cose si possono fare con un disegno? E quante cose si possono nascondere in un disegno? A volte, bastano un foglio bianco e una matita per permetterci di leggere il mondo in maniera diversa… Di Federico Appel.
La rivoluzione possibile
Ci sono libri che riescono a raccontare in una maniera completamente originale e divertente il potere rivoluzionario del disegno. Libri come Caccia alla tigre dai denti a sciabola , scritto da Pieter van Oudheusden (autore fiammingo venuto a mancare prima dell’uscita di questa sua storia) e illustrato da Benjamin Leroy (illustratore belga, dal segno riconoscibilissimo e irriverente).
Il libro si apre raccontando la vita quotidiana in un villaggio preistorico: c’è il capo villaggio e i suoi uomini scelti che vanno a caccia; ci sono le donne che rimangono a casa a fare le faccende, ad accudire i bambini, a raccogliere bacche insieme ai giovani; c’è lo stregone con il suo laboratorio. Lo stregone, appunto, avverte che una temibile tigre dai denti a sciabola si sta avvicinando al villaggio e bisogna formare una spedizione per cacciarla. Gli uomini si preparano e si allenano al confronto, ma c’è anche un ragazzo, Olun, troppo giovane per essere un cacciatore, che decide di partire da solo, armato solo di un sassolino bianco, consegnatogli dallo stregone (più per levarselo di torno che altro). E succede che il ragazzo, alla fine, cattura veramente la ferocissima tigre dai denti a sciabola, ma non come ci aspettiamo: vedendo la sua ombra proiettata su una roccia , gli disegna una linea intorno, catturando l’immagine della tigre e tenendola ferma per sempre su quella roccia. Olun ha inventato il disegno.
Occhio ai dettagli!
Disegnare permette di salvarsi la vita, ma permette anche di scoprire che nel mondo, sui sassi, sulle rocce, sulle montagne, nella natura, ci sono tante cose che l’occhio non sempre vede. Disegnare permette di ricreare il mondo e di arricchirlo. Su questa storia (raccontata con serietà e con basi nell’antropologia) viene costruito però un libro che ha molti livelli di lettura e di azione. Le immagini di Benjamin Leroy infatti sono piene di particolari e in ogni doppia pagina raccontano una storia con versioni molto diverse: grazie al disegno scopriamo che gli uomini sono cacciatori sì, ma non molto bravi; che lo stregone è un vanesio, e cambia mantello e copricapo non appena ne ha l’occasione; che le donne non sono molto contente del ruolo che gli viene riservato dal capovillaggio; che la tigre dai denti a sciabola forse non esiste veramente.
Disegnare con ombre e sassi
Il libro si presta bene ad una lettura ad alta voce, e ad una visione condivisa, anche da una classe intera: il contrasto che a volte si crea tra le parole e le immagini (le prime descrivono una realtà “edulcorata”, le seconde sono piene di sorprese e contraddizioni) stimola a notare differenze, variazioni, aggiunte.
Ma Caccia alla tigre dai denti a sciabola è anche un libro-laboratorio: seguendo la storia, si possono infatti inventare pensare e proporre diverse attività di disegno:
- Disegnare con le ombre . Olun cattura la tigre disegnandone l’ombra. Lui stesso poi viene “catturato” da Uma (una ragazza innamorata di lui) con lo stesso metodo. Con una torcia, un grande foglio opportunamente piazzato su una parete e una matita colorata, i bambini possono giocare a catturarsi l’ombra a vicenda. I disegni che ne risulteranno, da una parte coglieranno effettivamente elementi reali: ricalcare l’ombra permette di ottenere ad esempio profili del volto realistici e non deformati. Viceversa, questo profilo “reale” potrà poi essere riempito liberamente dai disegnatori, creando così una fusione divertente ma anche rivelatrice, tra disegno realistico e libera espressione creativa.
- Disegnare con i sassi . I protagonisti del libro, quando il disegno è ormai diventata l’attività più importante nel villaggio, "ovunque intorno a loro, per terra, nell’acqua e nelle nuvole, scoprono animali. Di alcuni, non sospettavano nemmeno l’esistenza". Allo stesso modo, raccogliendo sassi, o cortecce d’albero o altri materiali grezzi e frastagliati, i bambini potranno scoprire forme nuove e magari facce, animali o situazioni stimolanti da disegnare. Il disegno cioè permette di modificare la realtà che vediamo e di aumentarla. Viceversa, le nostre capacità immaginative sono ancora più stimolate se hanno un appiglio concreto e tangibile nella realtà che ci circonda.
Sul tema, sul disegnare con i sassi, o con le ombre, oppure ancora sullo sfruttare la realtà per stimolare la fantasia, rimando ad un vecchio libro di Pinin Carpi , attualissimo ancora oggi nella sua proposta operativa, che fonde le abilità personali dei bambini (non tecniche, ma espressive) con la storia dell’arte e con una continua educazione dello sguardo (nei film, nelle foto, nei quadri, nel mondo intorno a noi): Pinin Carpi, Alla scoperta dell’arte .