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Ma dove sono le parole?

Chandra Livia Candiani, poetessa di origine russa, tiene da anni seminari di poesia per i bambini delle scuole di Milano. Raccoglie la sua esperienza in un libro, curato con Andrea Cirolla. Disponibili ampi stralci del testo sul blog lapoesiaelospirito.wordpress.com.

di Redazione GiuntiScuola09 giugno 20151 minuto di lettura
Ma dove sono le parole? | Giunti Scuola

Bambini di otto, nove o dieci anni che vengono da tutte le parti del mondo e siedono sui banchi delle scuole più multiculturali di Milano sono stati accompagnati in un percorso di conoscenza e scrittura della poesia da Chandra Livia Candiani, poetessa di origine russa, che, in colloquio con Andrea Cirolla spiega così il suo lavoro: "ho cercato di inventarmi un piccolo metodo che non emarginasse chi parla altre lingue . Partiamo da un punto in cui conoscere molte parole non è affatto quello che conta. Partiamo dal corpo, dalla presenza e dagli stimoli sensoriali che la vita regala a ogni istante".

Dall'esperienza, è uscito un piccolo e prezioso libro, Ma dove sono le parole? , all'interno del quale sono raccolte le considerazioni della poetessa insieme alle poesie e alle riflessioni dei bambini. Il tema che fa da filo conduttore del laboratorio e del libro è semplice e profondo: il silenzio non come divieto di parola, ma come piacere , spazio e modalità di ascolto di sé e del mondo.

Un ampio estratto del volume è disponibile sul blog di La poesia e lo spirito . Da qui, preleviamo le poesie di Joan, dieci anni, filippina, e di Baraa, dieci anni, siriana.

La vita di Joan

Tante persone
parlano,
altri
leggono e
altri
giocano,
sono proprio
viva.

Joan

Quello che resta

Nel mio paese resta ancora la guerra
resta la morte e la paura.
Quando lascio i miei amici
mi resta la loro delicatezza.
Quello che resta del mondo nel mio cuore
è felicità e tristezza.

Bara

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